L’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse nel mondo, si manifesta attraverso una infiammazione cronica responsabile dell’ostruzione reversibile delle vie aeree con comparsa di episodi ricorrenti (i cosiddetti ‘attacchi d’asma’) di crisi respiratorie, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e tosse. Durante gli attacchi, che possono essere improvvisi o graduali, peggiorano i sintomi e la funzionalità respiratoria. La diagnostica dell’asma si avvale, oltre della storia clinica paziente e dei dati obiettivi riscontrabili durante le crisi, dei test di funzionalità respiratoria: spirometria, test di bronco-reversibilità, test di provocazione bronchiale aspecifico.
Aver individuato nell’infiammazione cronica il punto chiave della definizione della patologia ha avuto importanti ricadute sia a livello diagnostico che di trattamento dell’asma.
Nel 1993 è stato per la prima volta segnalato che i soggetti asmatici producono elevate quantità di ossido nitrico (NO) nell’aria espirata e, di recente, è stato dimostrato che la produzione di (NO) è correlata con il grado di in infiammazione eosinofilica delle vie aeree.
L’ossido nitrico viene prodotto attraverso l’azione di sistemi enzimatici chiamati Ossido Nitrico sintasi (NOS) e regola diverse funzioni biologiche dell’organismo: pressione arteriosa, respirazione, coagulazione sanguigna, killing batterico, prevenzione del cancro e funzioni sessuale e cerebrale. La sua sintesi è mediata, a partire dalla L-arginina convertita in L-citrullina, dall’ossido nitrico sintasi, presente in cinque forme, di cui tre costitutive e due inducibili. Questo processo avviene in diverse cellule e tessuti: in particolare a livello polmonare la NOS è presente in diverse cellule, tra cui le cellule nervose, le cellule epiteliali, i macrofagi alveolari ed altre cellule infiammatorie. L’ossido nitrico è un regolatore endogeno prodotto dai nervi, dalle cellule endoteliali, epiteliali e da alcune cellule infiammatorie; agisce come mediatore transcellulare in molti e differenti processi biologici.
Nelle malattie respiratorie, l’ossido nitrico esalato (FENO) è un marker di infiammazione delle vie respiratorie che può essere misurato con facilità.
Una grande mole di studi ha confermato che i livelli di FENO sono più elevati negli asmatici non trattati che nei soggetti sani.
La misurazione di FENO è in grado di discriminare gli asmatici dai non asmatici con una sensibilità dell’85% e una specificità del 90%. I livelli elevati di FENO nei pazienti asmatici riflettono l’aumentata espressione di iNOS (ossido nitrico sintasi inducucibile) nel tratto respiratorio, indotta dall’azione di citochine proinfiammatorie prodotte nell’asma, e sono associati con altri marker infiammatori misurati nell’espettorato indotto, nel lavaggio broncoalveolare e in biopsie endobronchiali, con particolare importanza per gli eosinofili e la loro proteina cationica. Infatti, è stata riportata una correlazione significativa tra FENO ed eosinofili circolantI e tra FENO e proteina cationica nell’espettorato.
Tali elementi fanno attualmente considerare FENO un biomarker indiretto non invasivo dell’infiammazione eosinofila delle vie respiratorie, che può essere facilmente misurato durante la valutazione di routine e ha quindi un ruolo nella pratica clinica.
La misurazione del FENO è utile per il monitoraggio dell’infiammazione asmatica, delle riacutizzazioni della malattia e dell’effetto della terapia antinfiammatoria. Inoltre la facilità di misurazione permette di confermare la diagnosi di asma bronchiale in pazienti, soprattutto bambini, con scarsa compliance ai test di funzionalità respiratoria.